Da una complessa vetrata a un gioiello pendente, fino a oggetti di arredamento per la casa, il vetro permette di creare opere d’arte e di decorazione di ogni forma e dimensione, e soprattutto con una grandissima varietà creativa.
Forse ti è capitato di incantarti davanti a quelle bellissime lampade a paralume realizzate con vetri di colori e forme diverse? Bene, puoi imparare a farne una anche tu! Sono lampade realizzate con la tecnica Tiffany, una delle più famose e ricercate dagli amanti del vetro e gli appassionati delle decorazioni in stile inizio Novecento. Con la tecnica Tiffany puoi realizzare qualunque tipo di progetto artistico, e con questa guida approfondita vogliamo fornirti tutte le indicazioni e i consigli di cui hai bisogno per cominciare.
Un po’ di storia: la tecnica Tiffany
Cominciamo dal nome: perché si chiama così? Se stai pensando al famoso gioielliere, non sei distante dalla verità. Louis Comfort Tiffany era suo figlio, ed è il creatore di questa tecnica che consiste nell’unione di pezzi di vetro di dimensioni e forme diverse attraverso la saldatura. La sua particolarità è che, al posto del piombo, utilizza dei sottili nastri di rame per avvolgere i pezzi di vetro. Una volta creata la composizione (con tecniche e strumenti che andremo a scoprire) si usa dello stagno per saldare a caldo le giunture. Il gioco è fatto. Sembra semplice? Forse, ma sicuramente sono necessarie strumentazioni adeguate e un po’ di competenza e pratica sulle tecniche per preparare, tagliare e saldare il tuo lavoro.
Cosa posso realizzare con la tecnica Tiffany?
Qualsiasi cosa la tua fantasia ti suggerisca, più o meno. Si può partire da piccoli oggetti come scatoline o quadretti, si possono realizzare cornici e arrivare a comporre vetrate decorative di varie dimensioni. In questo articolo vedremo come procedere con gli step base, che sono validi a prescindere dal tipo di progetto che vuoi realizzare, e con gli strumenti di cui avrai bisogno.
Si comincia sempre dalla preparazione del pattern e dalla scelta dei materiali, per poi passare alle fasi pratiche di realizzazione: taglio e molatura, nastratura, saldatura e finitura.
Creazione e preparazione del pattern e ritaglio delle dime
Puoi scegliere il tuo pattern tra le centinaia disponibili in formato cartaceo oppure online su forum e siti specializzati. Trovane uno che si adatta al tuo stile e al tuo livello. Oppure, se vuoi, puoi disegnarlo in autonomia: l’importante è che il modello sia facilmente scomponibile in singoli, piccoli elementi, e che questi possano essere chiaramente indicati e riconoscibili nel pattern.
Una volta creato il modello, ricopialo su un cartoncino bianco usando la carta carbone. Traccia bene tutte le linee e poi numera i pezzi del modello anche sulla copia. Ti consigliamo di inserire in ciascuna forma anche delle frecce direzionali, per sapere sempre in che posizione il pezzo si colloca nel disegno.
A questo punto devi ritagliare tutti gli elementi del disegno, che diventeranno la traccia per creare i pezzi di vetro, detti anche dime. Per farlo, devi usare una speciale forbice a tre lame, specifica per la lavorazione Tiffany, che permette di creare un sottile spazio di separazione tra gli elementi del disegno, che sarà poi “riempito” dal nastro di rame necessario per la saldatura.
Scegliere il materiale per la tua vetrata Tiffany
La scelta di vetro per questo tipo di lavori è davvero vasta: opaco, traslucido, opalescente, iridescente, lavorato, con texture, ecc. Oltretutto, spesso i due lati di una stessa lastra hanno effetti e caratteristiche diverse. Senza contare tutte le possibili colorazioni!
Come spesso accade in ogni lavoro artistico, non ci sono vetri giusti o sbagliati in partenza, perché dipende da cosa vuoi ottenere. Un vetro con piccoli difetti può rivelarsi particolarmente adatto per dare un carattere unico al tuo lavoro, ad esempio. Così come la scelta di utilizzare vetri dalle caratteristiche diverse. Se intendi usare vetri con texture, tieni presente che dovrai orientarli sempre nella stessa direzione, per dare un effetto di continuità e regolarità.
Il nostro consiglio, comunque, è di scegliere tutti i tuoi vetri insieme, già sapendo quale risultato vuoi ottenere. Verifica che il vetro sia in buono stato, osservandolo sotto diverse angolature: se ci fossero crepe o difetti, potrebbe rompersi durante il lavoro. Considera anche di procurarti una quantità di vetro superiore a quella che hai previsto, proprio per non rischiare di rimanere a corto di materiale nel caso di rotture.
E a questo punto, è il momento di mettersi al lavoro!
Tagliare, rompere e molare il vetro
Gli strumenti e le precauzioni
Siamo arrivati a una delle fasi più delicate del tuo lavoro: tagliare il vetro e spezzarlo in modo corretto, poi smussare e rendere lisci i margini, per ottenere tutti i tasselli che andranno a comporre il tuo “puzzle”. Trattandosi di un’operazione delicata, richiede degli strumenti specifici così come delle piccole precauzioni.
Per realizzare un lavoro in vetro con tecnica Tiffany avrai bisogno di alcuni strumenti.
Cosa ti serve
- un tagliavetro, con cui incidere i solchi corrispondenti alle forme che vuoi creare. Ti consigliamo di prenderne uno con serbatoio incorporato in cui inserirai l’olio necessario a lubrificare la testina.
- un paio di pinze apritaglio: il loro scopo è di permetterti di separare il vetro lungo la linea di cesura. Può essere utile avere pinze di diverse dimensioni, per compiere questa operazione agevolmente anche con dime molto piccole.
- una pinza sgrossatrice per le rifiniture, con cui potrai lavorare lungo i margini una volta separato il pezzo di vetro.
- una molatrice, lo strumento che userai per rendere lisci i margini delle dime, in modo che il nastro di rame aderisca perfettamente alla superficie. Una pinzetta può essere utile anche in questo caso, per aiutarti a impugnare il vetro nella lavorazione.
- Infine, un pressore, in legno o in plastica, che userai per assicurarti una perfetta aderenza del rame al vetro.
E adesso, un rapido promemoria delle precauzioni da prendere. Per prima cosa: occhiali protettivi! Per lavorare con il vetro sono davvero imprescindibili. Anche le mani vanno protette dal rischio di schegge, quindi oltre a usare dei guanti, tieni sempre una pinzetta a portata di mano nel caso tu abbia bisogno di estrarne alcune. Un’altra buona abitudine è di lavare spesso le mani durante la lavorazione. Infine, una piccola spazzola ti sarà utile per tenere il piano di lavoro sempre pulito da tutti i residui di vetro.
Pronti per il taglio!
Scegli quale lato della lastra vuoi usare come fronte e disegna sul vetro la forma da tagliare, posizionando il modello in cartoncino che hai precedentemente ritagliato e passando con un pennarello lungo i bordi. Tieni presente che il vetro va tagliato sempre sul suo lato liscio. Se per questioni estetiche e di stile hai deciso di utilizzare il lato ruvido, quindi, dovrai riportare le linee di taglio in maniera speculare sul lato liscio, e poi tagliare da lì.
Passa un panno sul vetro per avere una superficie pulita e asciutta. Assicurati che la testina del tagliavetro sia adeguatamente lubrificata e impugnalo saldamente, come se fosse una matita. Tienilo perpendicolare sul vetro e comincia dalla linea di taglio a te più vicina. Guida il tagliavetro lungo la superficie, seguendo la traccia e usando una pressione leggera ma costante, senza mai interrompere il movimento e senza tornare indietro nello stesso solco: rischieresti di rompere il vetro.
Una volta praticato il solco, devi spezzare il vetro seguendo la linea tracciata. Ci sono diversi metodi, che vedremo tra un attimo, ma la regola principale è che devi sempre spezzare lungo un solco prima di creare il successivo. Nel caso di curve pronunciate, impossibili da spezzare in un colpo solo, dovrai procedere rimuovendo piccoli pezzi alla volta, creando brevi linee parallele al solco originario, fino a raggiungere il risultato.
Per spezzare il vetro con le mani, devi impugnare la lastra tenendo i pollici sul lato superiore e le altre dita su quello inferiore, in modo che il solco sia ben centrato tra le nocche di entrambe le mani. Con un movimento rapido e deciso dei polsi e una pressione uniforme dei pollici, separa i due pezzi di vetro. Il procedimento di rottura con le pinze è piuttosto simile: con una mano impugna il vetro, sempre con il pollice in alto e le nocche in basso, in modo che siano adiacenti al solco. Con l’altra posiziona la pinza sul lato opposto, con la punta il più possibile parallela alla linea. Con una pressione uniforme fai scattare le pinze e separa il vetro.
Se il vetro si rompe in maniera non netta, puoi usare le pinze sgrossatrici per rifinire i margini staccando i frammenti in eccesso.
A questo punto puoi passare alla molatura, per dare alle dime la forma esatta, senza irregolarità: il risultato finale dovrà essere quello di avere dei bordi lisci e uniformi. Nel primo passaggio, usa la mola per rimuovere le irregolarità, applicando quindi una pressione molto leggera. Nel secondo passaggio applica una pressione maggiore per modellare le linee: procedi a piccoli passi, confrontando ogni volta il tuo pezzo con il disegno, fino a raggiungere la forma desiderata.
La nastratura in rame
Siamo arrivati alla fase della nastratura, in cui si avvolgono le dime in sottili fogli di rame che consentiranno di procedere con la saldatura. Le scelte che hai di fronte, in questa fase, riguardano essenzialmente lo spessore dei nastri e il loro colore, fattori che influenzano il lavoro e l’effetto estetico finale.
I nastri di rame sono disponibili in spessori che variano da 1 a 1,5 millimetri. Il più sottile è anche il più facile da piegare e far aderire al vetro, ma si rompe facilmente quindi è meno adatto per chi è alle prime armi. Per contro, quello da 1,5 mm necessita di maggiore impegno per avvolgerlo ma non si rompe: è quindi più indicato se sei alle prime armi.
Il retro dei nastri può essere color rame, ma anche nero o argento. Ce ne sono poi alcuni che sono color argento da entrambi i lati. Se nel tuo lavoro utilizzerai un vetro scuro o opalescente, il colore del nastro è meno rilevante, perché non si vedrà attraverso il vetro. Al contrario, se usi dei vetri trasparenti dovrai tenere in considerazione l’effetto cromatico rispetto al resto della composizione. Un altro fattore da valutare è se intendi dare al tuo lavoro una patina, che generalmente è nera o rame: sarà utile quindi usare dei nastri con la stessa colorazione. Se la tua intenzione è di non applicare una patina e mantenere la saldatura color argento, ti consigliamo di scegliere i nastri argentati.
Passiamo ad alcune indicazioni tecniche: prima di applicare il nastro, assicurati che il vetro sia pulito, asciutto e perfettamente liscio. Prendi il nastro di rame tenendolo tra il pollice e l’indice e rimuovi approssimativamente un paio di centimetri di carta protettiva; poi, tenendo il vetro con l’altra mano, centra bene e attacca il foglio al bordo del vetro. Comincia sempre dai lati, e non dagli angoli e tieni sempre il foglio al di sotto del vetro, per controllare dall’alto l’allineamento. Rimuovi man mano la carta protettiva e procedi con l’applicazione del rame.
Una volta che sarai tornato al punto di partenza, sovrapponi il foglio per circa mezzo centimetro e poi taglialo. Aiutati con le dita e poi con il pressore per far aderire bene il rame al vetro, assicurandoti che non ci siano punti scoperti, ma senza sfregare troppo contro il foglio, perché potrebbe rompersi.
La saldatura della vetrata Tiffany
Di cosa avrai bisogno in questa fase? Ovviamente, di un saldatore. Ma anche di un’adeguata quantità di barrette di stagno, che è il materiale che permette di legare insieme i lembi di rame. Normalmente si usa una lega di stagno e piombo, con una percentuale del primo pari a circa il 60%. Ti serviranno poi una spugnetta per pulire periodicamente la punta e del flussante, detto anche acqua salda, un agente chimico che permette al materiale saldante di aderire al rame.
Per scegliere un saldatore, affidati a degli specialisti e dei produttori certificati, e assicurati che sia un saldatore appositamente pensato per il vetro. E non lo diremo mai abbastanza: presta molta attenzione quando lo utilizzi, perché raggiunge delle temperature altissime e necessita di estrema cautela!
È il momento di preparare il tuo piano di lavoro per la saldatura: applica tutte le dime sul pattern e assicurati che siano ben in posizione su una superficie piatta e resistente al calore. Il primo passo sarà saldare tutti i punti di giuntura, per assicurare stabilità al modello.
Comincia passando su questi punti un sottile strato di flussante poi, tenendo il saldatore in una mano e la barretta di stagno nell’altra, sciogli con la punta una piccola porzione di metallo e passa delicatamente sul rame: sentirai un leggero sfrigolio e vedrai “bollire” la saldatura. Procedi quindi lungo le varie linee, su cui man mano passerai il flussante, accompagnando con lo stagno il movimento del saldatore, in modo da fornire sempre la giusta quantità di metallo.
Creare delle buone saldature richiede pazienza e pratica, quindi non demoralizzarti se il risultato non è subito all’altezza delle aspettative. Se non sei soddisfatto di una saldatura, non continuare a ripassarci, ma lasciala raffreddare e poi tornaci in un secondo momento, perché il calore potrebbe spezzare il vetro.
Una volta completata la facciata superiore, devi passare sull’altro lato. Gira il lavoro delicatamente e ripeti il procedimento sul lato opposto.
A questo punto, puoi procedere alla “bombatura”: la prima passata di saldatura, infatti, tenderà a creare delle linee abbastanza piatte, mentre una buona rifinitura prevede che le parti in metallo che congiungono le dime siano leggermente in rilievo. Per farlo, dovrai aggiungere ancora un po’ di stagno alla saldatura in modo da gonfiarla appena, ma facendo attenzione a non metterne troppo, che rischierebbe di colare lungo i bordi.
A fine lavoro, lava il pannello con acqua calda e sapone delicato o con un detergente per vetro, per eliminare tutti i residui di flussante. Passa più volte, insistendo sulle linee di saldatura, fino a che non avrai rimosso tutto lo sporco.
Finitura della tua creazione in vetro Tiffany
A questo punto devi pensare a come vuoi rifinire e personalizzare il tuo lavoro. Puoi decidere, ad esempio, se vuoi che la saldatura rimanga color argento, oppure se vuoi darle un effetto brunito. Il questo secondo caso, dovrai applicare una patina, che è un agente chimico che interagisce con la saldatura cambiandone il colore. Tradizionalmente le vetrate Tiffany hanno una patina scura, ma naturalmente la scelta è del tutto personale!
Per stendere la patina, asciuga accuratamente il pannello e poi applica la soluzione su tutte le saldature con precisione e uniformità aiutandoti con un pennello per patina: vedrai il colore cambiare immediatamente. Stendi accuratamente la patina su tutte le linee e lascia asciugare. L’ultima fase della lavorazione è il trattamento con l’antiossidante che serve a pulire in maniera più profonda il lavoro e a proteggerlo, ma anche a dare alle saldature una lucentezza più intensa e duratura.
Come avrai intuito da questa articolata panoramica, la creazione di oggetti artistici in vetro con la tecnica Tiffany è sicuramente un lavoro impegnativo e complesso, che necessita di strumenti appositi e di molta pratica. Ma i risultati possono essere davvero straordinari e di grande impatto!
Se questa tecnica ti interessa, ti consigliamo di cominciare da oggetti piccoli e con pattern molto semplici, magari partendo proprio con uno dei nostri kit Tiffany, che oltre a tutti gli strumenti necessari ti propone anche modelli molto semplici, perfetti per i tuoi primi esperimenti!