Molti degli oggetti comunemente realizzati con la ceramica sono destinati alla cucina: piatti, contenitori, tazze o scodelle, sono tutti esempi di creazioni in ceramica con un uso alimentare. Visto che devono entrare in contatto con cibi e bevande, questi prodotti vanno realizzati con particolari accortezze e, nel caso di una produzione finalizzata alla vendita, devono anche rispettare una specifica direttiva europea, denominata MOCA.
Se la tua produzione di ceramica ha finalità professionali e prevede la vendita, quindi, questo articolo è proprio quello che ti serve. Vedremo infatti insieme quali sono le caratteristiche della direttiva MOCA per la produzione di oggetti in ceramica ad uso alimentare.
La direttiva MOCA
L’acronimo MOCA sta per Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti. Questa direttiva definisce i parametri di idoneità al contatto alimentare e si applica a tutti gli oggetti e materiali destinati ad avere un contatto con gli alimenti, compresi quelli realizzati in ceramica.
Per avere maggiori informazioni e dettagli, ti consigliamo di familiarizzare con la direttiva su questa pagina del Ministero della Salute.
In linea generale, la direttiva stabilisce che gli oggetti ad uso alimentare devono essere prodotti secondo “buone pratiche di fabbricazione” ed in modo tale che, una volta entrati in contatto con un alimento, non trasferiscano componenti potenzialmente rischiosi per la salute né causino variazioni nella composizione e nelle caratteristiche organolettiche dell’alimento stesso.
Tra le sostanze che vanno tenute particolarmente sotto controllo, proprio per gli effetti che possono causare se trasferiti all’alimento, la direttiva cita ad esempio il piombo o il cadmio.
I prodotti per la lavorazione e la decorazione della ceramica sono di norma privi di questi elementi, ed in caso contrario troverai la loro presenza chiaramente evidenziata in etichetta. Un consiglio generale, quindi, è quello di controllare sempre con cura etichette ed indicazioni di utilizzo, e di affidarti all’esperienza di rivenditori competenti che sapranno indicarti i materiali più adatti per il tuo lavoro.
Tipi di ceramica e destinazione alimentare
Un aspetto interessante della direttiva in relazione alla ceramica, è che la regolamentazione si applica solo alla parte dell’oggetto che effettivamente entra in contatto con l’alimento: nel caso di una ciotola, o di una tazza, sarà solo la parte interna a dover essere trattata in modo da rispettare le prescrizioni della direttiva.
La smaltatura, quindi, è una parte fondamentale nella produzione di oggetti in ceramica destinati all’uso alimentare, perché attraverso questo processo puoi sigillare, impermeabilizzare e proteggere la ceramica, evitando che eventuali componenti a rischio nell’impasto stesso dell’argilla o nelle vernici usate per le decorazioni possano trasferirsi durante il contatto con gli alimenti o i liquidi.
Quali sono le argille più indicate per la realizzazione di ceramiche ad uso alimentare?
Sebbene la terraglia bianca o l’argilla rossa vengano comunemente utilizzate per realizzare oggetti e utensili da cucina questi impasti non sono particolarmente indicati per l’uso alimentare, per via della loro fragilità. Tuttavia, se sottoposti ad adeguata smaltatura, saranno in grado di rispettare le prescrizioni della direttiva MOCA.
Gli impasti ad alta temperatura come la porcellana od il gres che, per contro, si prestano molto bene alla destinazione alimentare, sono da utilizzare preferibilmente senza chamotte. Se non rifiniti adeguatamente potrebbero, dopo la smaltatura, dare origini ad un effetto craquelè. Per quanto questo non rientri nella normativa, utilizzare piatti o tazze dove i liquidi possono penetrare tra le micro crepe è antigienico e poco estetico.
Registrazione, certificazione ed etichettatura
Oltre alle indicazioni in linea generale sulla produzione di oggetti MOCA, è importante conoscere quali sono gli adempimenti burocratici e operativi che vanno rispettati in conformità con la direttiva.
Gli artigiani che intendono produrre e vendere oggetti in ceramica ad uso alimentare, infatti, devono per prima cosa comunicare l’avvio della propria attività presso lo Sportello Unico Attività Produttive della propria regione e registrarsi quindi come operatori economici (OE) relativamente agli oggetti MOCA.
Dovranno inoltre poter garantire la rintracciabilità delle materie prime utilizzate, creando e mantenendo aggiornato un registro che permette di tracciare tutti i materiali usati e poterli collegare all’oggetto finito.
Ti consigliamo quindi di contattare lo Sportello della tua regione per ottenere informazioni specifiche ed indicazioni per effettuare correttamente la procedura.
Infine, tutti i prodotti realizzati per uso alimentare (e quindi anche le ceramiche), devono essere accompagnati da una certificazione di conformità, che può essere rilasciata dal fabbricante stesso o da un venditore con sede in Unione Europea, e da un’apposita etichetta che contenga la dicitura “per contatto con prodotti alimentari” o specifiche indicazioni per l’uso del prodotto in relazione agli alimenti.
Il sito dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha predisposto una pagina dedicata ai materiali a contatto con gli alimenti in cui potrai trovare ulteriori informazioni e documentazioni.