Nella prima parte di questa guida abbiamo visto come si prepara lo smalto e come si applica sul metallo.
Questa volta invece parliamo di come scegliere il forno, procedere alla cottura, pulire e rifinire il tuo gioiello.
1. Il forno di cottura per i lavori a smalto
Per i lavori a smalto si usano soprattutto forni elettrici a muffola con camera in materiale refrattario.
Puoi fare piccoli lavori anche con l’aiuto di uno chalumeau, oppure di un saldatore a gas, o microfiamma, ambedue funzionanti a gas. In questo caso devi fare attenzione ai residui di accensione, di combustione e di ossido sullo smalto.
Come fare: appoggia l’oggetto su una rete di metallo in modo che si riscaldi dal basso in modo uniforme fino a quando lo smalto si fonde.
Come scegliere la muffola elettrica
Quando scegli la muffola per per smaltatura tieni presente una cosa importante: lo sportello si deve aprire agevolmente con una sola mano, perché l’altra mano sarà impegnata a tenere i pezzi da inserire ed estrarre dal forno.
Fino a pochi anni fa, le muffole non avevano un regolatore di temperatura, quindi lo smaltatore era solito basarsi sul “colore” che vedeva nella camera di cottura per capire il momento giusto per estrarre i pezzi. Se sei anche tu per mantenere la tradizione “a vista”, puoi considerare l’acquisto di una muffola Micro1: è la più semplice in assoluto, non ha regolazione di temperatura ed è dotata di una finestrella trasparente (in mica, resistente ad alte temperature) che ti permette di vedere l’interno e come procede la tua cottura.
Se hai meno esperienza, o semplicemente preferisci avvalerti di uno strumento in più, oggi si trovano varie muffole dotate di regolatore di temperatura; funzionano come un termostato di casa: ti basterà impostare la temperatura desiderata e la muffola si occuperà di raggiungerla e mantenerla.
La muffole con regolatore “a termostato” preferite dai nostri smaltatori sono la Micro 2 e la Prometheus Pro1.
Nel nostro catalogo sono presenti anche delle muffole dotate di controller di temperatura più sofisticato, come la Prometheus Pro1-PRG o la sorella maggiore Prometheus Pro7-PRG, che danno la possibilità di creare e memorizzare programmi più complessi. Nel caso in cui volessi cuocere materiali come il Metal Clay o Vetro, ti consigliamo di prendere in considerazione questi modelli.
Considera anche che dovresti inserire ed estrarre gli oggetti da smaltare con le griglie da forno apposite, possibilmente aiutandoti con la paletta.
Se prepari oggetti con controsmalto, dovrai posizionarli su supporti appositi.
2. Temperatura e durata della cottura
La temperatura e la durata della cottura dipendono da diversi fattori:
- lo spessore del metallo
- le dimensioni dell’oggetto da smaltare
- la massa complessiva degli oggetti contenuti nel forno
- lo spessore dello strato di smalto applicato
- il tipo e la temperatura del forno.
Prima di introdurre l’oggetto, il forno deve raggiungere una temperatura tra gli 850°C e i 900°C, vedrai che internamente diventa rosso chiaro.
Quando introduci i pezzi nella muffola, fai attenzione a non mettere gli oggetti troppo vicino alle pareti, rischi che la cottura non sia uniforme.
Controlla più volte il processo di cottura attraverso la spia apposita, oppure aprendo la porta del forno. Lo smalto fonde dopo circa 1,5/3 minuti (per gli oggetti piccoli), formando uno strato vetroso e liscio.
Togli l’artefatto, lo raffreddi, lo pulisci, lucidi le parti di metallo non coperte dallo smalto, sistemi le imperfezioni, lucidi di nuovo. Se necessario, passi un’altra mano di smalto dove manca: se dai la seconda mano, devi fare una seconda cottura nel forno.
Una cottura veloce a temperatura del forno elevata dà migliori risultati rispetto a una cottura lenta a temperatura insufficiente. Se, estraendo l’oggetto, noti che lo smalto non è del tutto fuso, lo rimetti ancora una volta nel forno, fino a che la superficie dello smalto non è completamente liscia. Dopo alcune prove potrai stabilire facilmente il tempo esatto di cottura.
Problemi comuni dopo la cottura dello smalto
Se durante la cottura si formano delle bolle d’aria sulla superficie dello smalto, scoppiale con un bulino. Fai attenzione e lima gli orli della bolla scoppiata fino ad ottenere una superficie liscia. Poi riempi di smalto l’apertura, quindi fai cuocere di nuovo.
Quando applichi lo smalto trasparente sulla superficie del rame, oppure del tombacco, anche se lo smalto è ben fuso, puoi notare piccole macchie rosse: in questo caso è necessaria un’ulteriore cottura sino a quando le macchie scompaiono.
3. Pulitura e limatura finale delle parti metalliche
Per la pulitura di parti metalliche come orli o fili (come da tecnica Cloisonné): dopo il totale raffreddamento, devi disossidare l’oggetto immergendolo per breve tempo in una soluzione di acido solforico (9 parti di acqua e 1 parte di acido solforico tecnico grado 66 Bé).
Poi pulisci l’oggetto sotto l’acqua corrente con una spazzola di setola e successivamente con una “grattabugia” o uno spazzolino in setole di fibra di vetro (o in nylon, ottone, acciaio).
Le superfici di smalto durante la disossidazione, a volte troppo lunga nel tempo, si coprono di un sottile strato di pellicola oleosa (arcobaleno): puoi renderle di nuovo brillanti pulendole con un disco di feltro, polvere di pomice finissima e abbondante acqua.
Se vuoi ottenere una superficie perfettamente piana su piccoli oggetti: dopo la cottura leviga lo smalto con un blocco abrasivo e una lima abrasiva al carborundum e poi sciacqualo con acqua pura. Usa prima una lima a grana grossa e poi una a grana fine.
Quindi, pulisci con cura la superficie con acqua pura per togliere ogni piccola particella di polvere di carborundum. infine, fai cuocere l’oggetto nella muffola.
Nelle grosse aziende la levigatura si fa con dischi di carborundum rotanti con acqua abbondante e, dopo aver spazzolato alla perfezione l’oggetto, lo si fa cuocere.
Un altro sistema è pulire e lucidare l’oggetto su dischi di legno ricoperti di feltro con polvere di pomice molto fine e con acqua. Si possono usare anche mole in feltro da montare su trapanino tipo Dremel o Proxxon o in alternativa utilizzare una vera e propria lucidatrice professionale da banco.
Ultimamente le normali irregolarità della superficie smaltata post-cottura sono molto apprezzate nella produzione artistica, quindi si rinuncia spesso alla levigatura e lucidatura.
… ma questo fa già parte di ciò che devi mettere tu: il tuo estro, il tuo gusto, la tua esperienza!
Le foto del post sono gentilmente offerte da CKI – Italy ARtCHIVIO ENAMEL MUSEUM (questa la pagina Facebook) e sono degli artisti Mariano Fantucci, Salvatore Sinatra e Marina Zanella.