Roberto Frangioni, in arte Framàr, è uno dei pirografisti più conosciuti e apprezzati in Italia. Abbiamo chiesto a lui di farci entrare nel mondo della pirografia, spiegandoci le tecniche base e gli strumenti per praticarla.
La pirografia è la tecnica che permette di disegnare utilizzando il calore. La parola viene dal greco antico e vuol dire letteralmente “scrittura con il fuoco”. Nella storia è stata praticata in molti modi differenti, utilizzando ferri incandescenti oppure addirittura lenti che sfruttano il calore solare. Ma senza dubbio il metodo più conosciuto e usato oggi è il pirografo: una sorta di penna la cui punta viene resa incandescente tramite alimentazione elettrica, in modo da poter disegnare sul supporto scelto, bruciandone la superficie.
Esistono in commercio diverse tipologie di pirografi, e la scelta giusta dipende da molti fattori: il tipo di supporto su cui intendi lavorare, lo stile che ti caratterizza, l’effetto che desideri ottenere e molto altro ancora. Torneremo tra poco su come scegliere lo strumento ideale, ma prima di scoprire insieme le basi della pirografia, vediamo insieme i materiali su cui si può praticare la pirografia, come prepararli al meglio e quali sono le tecniche base da conoscere.
Pirografia: quali supporti scegliere?
La pirografia si può praticare su ogni materiale che sopporti il calore e riesca a trattenerne il segno: il cuoio, ad esempio, ma anche la carta o il cartone. Il materiale d’elezione per chi ama la pirografia, tuttavia, è sicuramente il legno, quindi in questo articolo ci concentreremo maggiormente proprio sui supporti lignei, anche se tutte le indicazioni e i suggerimenti che ti diamo sono comunque validi, a prescindere dalla base che deciderai di utilizzare!
Il primo passo, una volta scelto il supporto, è assicurarsi che non sia stato trattato con materiali protettivi o altre finiture industriali. La base deve essere il più possibile libera da trattamenti, non solo per la qualità della pirografia stessa, ma anche per la nostra sicurezza, per evitare che la combustione causi il rilascio di sostanze che potrebbero anche essere nocive. Prima di iniziare la lavorazione, quindi, il supporto dovrà essere pulito e levigato: in questo modo aiuteremo anche il pirografo a scorrere meglio su una superficie liscia e libera da accumuli più o meno evidenti di polvere o sporcizia.
Ecco una breve dimostrazione di pirografia su legno, direttamente dalla mano di Framàr.
Il supporto ligneo: massello o compensato?
Per la pirografia su legno si possono utilizzare sia compensati che masselli. I legnami più usati sono di norma pioppo, betulla e acero, oltre che tiglio, ontano e ulivo nel caso dei masselli.
Compattezza e resistenza sono le caratteristiche che differenziano maggiormente questi due tipi di supporto: i masselli, più compatti, resistono maggiormente al calore e quindi possono permettere delle mani meno veloci, offrendo tempi maggiori per ottenere determinati effetti.
Un’altra differenza di cui tenere conto è la stagionatura: i compensati in commercio non ne hanno bisogno e sono già pronti per essere usati, mentre il legno massello deve passare attraverso un periodo di stagionatura. Il rischio, in caso contrario, è quello di andare incontro a spaccature e altri problemi durante la lavorazione. Assicuratevi quindi che il vostro massello abbia avuto una buona essiccatura, di almeno 3 anni.
Come disegnare con il pirografo: alcune indicazioni base
Sono molte le variabili che possono influenzare e personalizzare un’opera di pirografia: non solo il supporto, ma anche la temperatura a cui decidiamo di scaldare il pirografo, o la punta stessa dello strumento. E poi, naturalmente, ci sono caratteristiche personali e individuali come la pressione della mano e la velocità del movimento, che possono contribuire a creare effetti profondamente diversi.
La pressione con cui usiamo il pirografo, ad esempio, a parità di temperatura, di velocità e di supporto, permette di creare tratti più profondi e netti. Per contro, una mano molto veloce permette di avere un tocco più leggero e un effetto completamente diverso. Più andremo avanti con la pratica e maggiore sarà il nostro controllo di queste variabili: ogni artista sviluppa il suo stile e la sua “mano” con l’esperienza e la creatività!
Nel caso del legno, inoltre, il materiale influenzerà la gamma di effetti che si possono ricavare: il principio della pirografia, infatti, è il chiaroscuro che si crea con bruciature più o meno impattanti sulla superficie. Quindi, più la base lignea sarà chiara, maggiore sarà la gamma di effetti che potremmo ricavare!
Come scegliere il pirografo
È arrivato il momento di scegliere il tuo pirografo ideale! I modelli disponibili in commercio sono davvero tanti, e accessibili a tutte le tasche, ma ci sono alcuni parametri che è bene conoscere per fare la scelta giusta.
La sicurezza ovviamente è la prima cosa, quindi è importante acquistare in centri specializzati e scegliere strumenti con marchio europeo, a garanzia di una buona fattura.
Pirografo a saldatore
Se intendi lavorare prevalentemente su cuoio o legno tenero, un buon modo per cominciare può essere un pirografo a saldatore. Si tratta di strumenti generalmente molto economici, e quindi ideali per chi è agli inizi, e funzionano proprio come un saldatore, con una resistenza interna che scalda la punta. Questo significa che la punta, generalmente in ottone, si scalda in pochi minuti ed è pronta per il lavoro, ma anche che il pirografo rischia di diventare molto caldo e scomodo in poco tempo, costringendo a pause nel lavoro. I pirografi a saldatore, infatti, non permettono di regolare la temperatura del pennino.
Pirografo con punta piena
Molto popolari e presenti sul mercato da molti anni, sono strumenti affidabili e versatili. A differenza di quelli a saldatore, i pirografi a punta piena hanno la resistenza inserita direttamente nella punta, e scaldano quindi solo quella. Inoltre, sono dotati di un trasformatore che permette di regolarne la temperatura: una funzione molto importante anche dal punto di vista stilistico, perché a diverse temperature possiamo ottenere tratti ed effetti molto diversi.
I pirografi a punta piena sono dotati di numerose punte differenti, e questo li rende particolarmente indicati per chi desidera realizzare disegni dettagliati e pattern ripetuti, soprattutto su materiali come legno tenero e cuoio, per cui sono particolarmente indicati.
La punta piatta, ad esempio, è ideale per lavorare su grandi aree di lavoro e per creare sfumature uniformi. Le punte decorative invece permettono maggiori dettagli e offrono grande libertà creativa anche a chi non è particolarmente portato nel disegno a mano libera.
Ricorda che non esistono punte perfette in assoluto, ma solo punte più o meno adatte alla mano e alle intenzioni del pirografista. La maggior parte dei pirografi in commercio hanno sempre in dotazione diverse tipologie di punte intercambiabili, quindi il nostro consiglio è quello di provare e sperimentare, fino a trovare il tuo stile e le punte con cui ti trovi più a tuo agio.
Pirografo con punta a filamento
Questo è il livello più professionale e avanzato, adatto se avete già una discreta esperienza, e soprattutto se intendete lavorare su qualunque tipo di materiale, compresi i legni più duri e stagionati.
Le differenze principali tra pirografi come quelli della serie Brenn Peter o il pirografo ST171e le altre tipologie che abbiamo appena visto, sono due: sono composti da due unità separate – trasformatore e pennino – e hanno una punta realizzata con del filo ad alta temperatura (come Kanthal o Nickel Cromo) e fissata al manipolo mediante due alloggi in ottone. La punta “a filo” è quindi più flessibile e maneggevole e garantisce all’artista maggior controllo e sensibilità al momento della scrittura o del disegno.
Il pirografo con la punta a filamento, non a caso, è anche il tipo di pirografo che utilizza anche Framàr: lo strumento che lo accompagna fin dagli inizi della sua avventura come pirografista è un Brenn Peter Junior, e insieme a lui ci sentiamo sicuramente di consigliarlo a tutti coloro che vogliono sviluppare questa tecnica.
Con questa panoramica ci auguriamo di averti dato informazioni, stimoli e suggerimenti utili per accompagnarti nel mondo della pirografia: una disciplina antica, affascinante e creativa, e che soprattutto, come ci ricorda Framàr, offre un’enorme libertà espressiva: bastano una base d’appoggio, un pezzetto di legno e il nostro fedele pirografo per dare libero spazio a fantasia, creatività e divertimento!
L’autore
Roberto Frangioni, in arte Framàr, è un disegnatore, ritrattista e pirografista italiano. Crede nel valore della condivisione ed è sempre felice di poter trasmettere le sue esperienze e competenze a tutti gli appassionati di questa disciplina. Potete contattarlo tramite il suo sito web Framàr Pyrography oppure su Facebook e Instagram .