La tecnica di traforo del legno è una lavorazione artigianale che consiste nel ritagliare e forare delle tavole di legno di spessore variabile, di norma intorno ai 3 o 4 mm, sulla base di un disegno precedentemente applicato sulle tavole stesse. Una volta lavorati, i pezzi di legno vengono levigati e finalizzati con verniciatura, e possono anche essere assemblati insieme per creare progetti più articolati. Con il traforo del legno si possono ottenere oggetti decorativi o per la casa, sculture, pannelli ed elementi di arredo, giochi e puzzle, complementi per mobili e molto altro ancora.
Il traforo può essere effettuato a mano con una sega ad archetto, oppure con una sega da traforo elettrica. La scelta dello strumento da usare dipende dal tuo livello di esperienza, ma anche dal tipo di progetto che desideri creare, in termini di dimensioni, complessità e tipologia di legno. Un altro fattore da considerare è la spesa, dato che le seghe da traforo elettrico hanno un costo maggiore, occupano più spazio (e quindi richiedono un laboratorio adeguato) e consumano elettricità. D’altra parte, però, rappresentano un investimento duraturo ed efficace, specialmente se intendi dedicarti al traforo del legno a lungo termine.

La scelta, come sempre, dipende dalle tue esigenze e dai tuoi desideri, e questa breve guida punta a offrirti le informazioni e i dettagli di cui hai bisogno per scegliere come muoverti nel mondo del traforo del legno: dagli strumenti da usare, con gli utilizzi più indicati, alle procedure e tecniche per realizzare splendidi oggetti in legno traforato!
I principi del traforo del legno
Indipendentemente dallo strumento utilizzato (seghetto manuale o sega elettrica) il metodo del traforo è sempre lo stesso: la lama effettua un movimento verticale alternato continuo – va su e giù – tagliando la tavola di legno posizionata orizzontalmente sul piano di lavoro. La tavola da traforare viene accompagnata in modo che la lama tagli lungo le linee del disegno (nel caso del seghetto manuale, saremo noi a muovere la lama in modo che segua le linee). Se ci sono dei trafori interni, la procedura è di praticare un piccolo foro nello spazio da ritagliare con un piccolo trapano, inserire la lama al suo interno, fissare di nuovo la lama ai due bracci della sega e procedere al taglio eliminando le parti in eccesso.
Il seghetto manuale
Il seghetto per il traforo del legno è costituito da una struttura a U (detto anche archetto) alle cui estremità viene fissata la lama, e da un manico, o impugnatura. La profondità della U determina la grandezza massima del pezzo di legno che puoi intagliare, mentre la distanza tra le estremità determina lo spessore massimo della tavola (in genere si tratta di uno spessore tra 30 e 40 mm). La lama, che per questo tipo di sega è abitualmente piuttosto sottile e con molti denti, viene fissata alle estremità con bulloni o viti a farfalle e può essere cambiata all’occorrenza.

La sega ad archetto, economicamente accessibile e di piccole dimensioni, è probabilmente un ottimo strumento per un uso occasionale oppure per prendere la mano con il principio del traforo del legno. Un kit per traforo del legno, completo di una selezione di lame, un trapanetto e tavolette di compensato è l’ideale per muovere i primi passi con questa tecnica.
Se il tuo lavoro invece richiede un utilizzo frequente, con diversi tipi di materiali e spessori e lavorazioni complesse, la sega da traforo elettrica è sicuramente la scelta più lungimirante.
La sega da traforo elettrica
I vantaggi di una sega ad alimentazione elettrica sono innumerevoli: potenza, regolarità, affidabilità e possibilità di lavorare su diversi tipi di legno negli spessori più disparati. D’altra parte, si tratta di uno strumento che richiede esperienza e competenza, nonché una spesa maggiore, non solo per lo strumento in sé ma anche per i materiali aggiuntivi come le lame.
Nella sega elettrica, la lama è fissata a due bracci che si muovono grazie a un piccolo motore. Il movimento è quindi costante, più veloce e in grado di tagliare spessori maggiori. La sega è dotata di un piano di lavoro orizzontale che permette di posizionare la tavola e di manovrarla comodamente muovendola intorno alla lama. La struttura alle cui estremità viene fissata la lama si chiama “collo di cigno” (e non archetto come nella sega manuale), ma la sua funzione è esattamente la stessa: mantenere la lama.

Molte seghe elettriche sono dotate di funzionalità o accessori che la rendono particolarmente funzionale, come ad esempio il regolatore per la velocità, la possibilità di inclinare il piano di lavoro, un soffiatore/aspiratore per rimuovere i residui di lavorazione, una lampada per illuminare il piano di lavoro, ecc.
La sega da traforo Ds 230/e Proxxon ha un costo ridotto ed è ideale per lavori di modellistica, giocattoli o meccanica fine. Taglia legno dolce fino a 40 mm e legno duro fino a 10 mm.
La sega da traforo 2 velocità Dsh Proxxon ha una maggiore potenza e due velocità. Silenziosa e più potente, può tagliare legni fino a 50 mm ma anche altri materiali come plastiche (fino a 30 mm), plexiglass, resine espanse, gomma, sughero ecc. Dotata anche di un mantice con bocchetta orientabile per lasciare il piano di lavoro libero da trucioli e segatura.
La sega da traforo Ds460 Proxxon è decisamente uno strumento più professionale. Ha uno sbraccio (ampiezza del collo di cigno di 460 mm, una maggiore stabilità e capacità di assorbire le vibrazioni durante il lavoro. Può tagliare legno fino a 60 mm e altri materiali senza problemi. Come la sega precedente ha due velocità e un mantice, inoltre è dotata di piano inclinabile ed è predisposta per ospitare lame con perno trasversale.
La scelta della lama

Entriamo nel dettaglio della scelta delle lame per il traforo del legno, concentrandoci in particolare sulle lame per la sega elettrica. Di norma, un set di lame viene fornito insieme alla sega al momento dell’acquisto, ma è bene conoscere le differenze e le caratteristiche delle diverse lame per scegliere quella giusta per le tue esigenze.
In genere tutte le lame sono disponibili in spessori che vanno dai 30 mm (n.2/0) a circa 55 mm (n.12). Per legni teneri e non spessi, o per lavorazioni molto dettagliate sarà più indicata una lama sottile, e si andrà a crescere in spessore con legni più duri, tavole più spesse o tagli più lunghi, meno articolati.
Un altro fattore che determina la funzionalità di una lama è la dentatura. Ecco alcune delle lame più comunemente usate nel traforo del legno.
Dentatura normale: i denti della lama si susseguono uno dopo l’altro senza spazi di separazione. Utile per tagli sottili, per legni teneri e per lavori delicati ad intarsio.
Dentatura spaziata: i denti sono separati da spazi uniformi. Indicata per tagli veloci, si può utilizzare su tutti i tipi di legno.
Dentatura doppia: la lama presenta coppie di denti nello spazio in cui normalmente ce ne sarebbe uno solo, con spazi regolari a separarle. Utile per legni duri, permette di tagliare angoli e bordi puliti, senza troppe sbavature. Il taglio di queste lame non è aggressivo come quella a dentatura spaziata, e permette un maggior controllo nel lavoro specialmente per chi è agli inizi o per lavorazioni delicate.
Dentatura omnidirezionale, o a spirale: la lama è tagliente su tutti i lati, utile per raggi molto stretti senza spostare il pezzo su cui si deve lavorare.
Dentatura a denti rovesciati: la lama presenta una serie di 3 o 4 denti orientati in un senso, mentre la serie successiva è orientata nel senso opposto. Con questa lama il taglio avviene in entrambe le direzioni: il vantaggio è che la rifinitura finale è più veloce, il taglio è più pulito e netto. Lo svantaggio è che si possono provocare sbavature nella lavorazione.
Alcune lame sono fornite di perni trasversali per un ulteriore fissaggio ai bracci della sega. Il vantaggio ovvio di queste lame è che sono più stabili. Il lato negativo è che possono spezzarsi più facilmente perché, per via del perno, queste lame sono necessariamente più spesse. Inoltre, nel caso in cui il tuo progetto preveda dei trafori interni (ovvero non lungo le linee esterne) potresti avere problemi a far passare questo tipo di lama nei fori praticati all’interno delle aree da ritagliare, che spesso devono essere molto molto piccoli.
Una volta fissata la lama all’archetto o al collo di cigno, è possibile regolare la tensione. Non ci sono parametri specifici per questa operazione, perché ogni lama e ogni sega hanno caratteristiche diverse, e imparerai a regolare la tensione con la pratica. Un buon indicatore per valutare se la tensione è corretta è osservare la lama in azione: se la lama appare come una singola linea fissa, la tensione è giusta; se invece la linea non è uniforme, vuol dire che la lama vibra troppo, ed è quindi troppo allentata.
Le fasi del traforo
È il momento di cominciare con il lavoro di traforo vero e proprio. Come abbiamo detto al principio, è possibile utilizzare diversi tipi di legno di vari spessori. Per cominciare a prendere confidenza con il traforo del legno, però, può essere utile cominciare con dei compensati o Mdf (pannelli di fibra di legno a media densità), disponibili in diverse misure per ogni esigenza.
Una volta selezionato il legno, levigalo per assicurarti che sia liscio e uniforme, e poi procedi ad applicare il disegno sulla tavola, tracciandolo a mano, usando uno dei disegni per traforo disponibili in commercio o semplicemente disponendo un oggetto (es. una foglia) sul legno e tracciandone i contorni.

Assicurati che la tavola da traforare sia correttamente posizionata sul piano di lavoro e aziona la sega. Con entrambe le mani, guida la tavola in modo che la lama in movimento segua i contorni del disegno. Procedi prima con le linee principali, e poi spostala o ruotala per continuare sulle altre linee.
Se il disegno prevede degli angoli molto acuti o porzioni molto strette, non cominciare mail il taglio da questi punti, ma cerca di arrivarci eliminando man mano il legno intorno. Non ruotare la tavola per seguire un angolo acuto: piuttosto segui la linea fino al vertice dell’angolo, e poi spostala sull’altro lato e procedi di nuovo verso il vertice.
Nel caso di traforature in spazi interni, devi interrompere il lavoro, togliere la lama dalla sega, farla passare all’interno di un piccolo foro che avrai praticato al centro dell’area da lavorare, e poi fissarla di nuovo ai bracci prima di ricominciare.
Questo video può aiutarti a capire come procedere, sia per le linee esterne che per gli spazi interni.
È possibile traforare più di una tavola insieme, per ottenere copie identiche della stessa forma. In questo caso, è molto importante che le tavole siano saldamente fissate una all’altra, in modo da garantire che non si muoveranno durante il lavoro. Per fissarle puoi utilizzare del nastro adesivo intorno ai bordi, del nastro biadesivo tra una tavola e l’altra, oppure dei chiodi piantati negli spazi interni che in seguito andrai a eliminare.
Finitura
Una volta terminato il lavoro di traforo, puoi procedure con la finitura, smerigliando e levigando il legno per eliminare schegge e irregolarità.
Se vuoi mantenere il colore naturale del legno, la finitura ideale è della vernice lucida trasparente, per donare brillantezza e al tempo stesso proteggere il lavoro. In caso contrario, puoi usare uno dei moltissimi smalti a disposizione per la verniciatura del legno, e terminare il lavoro con un fissante.